Palermo, la città fantasma (e le altre)

Palermo, Roma e Milano: tre città dove il coronavirus fa paura ma in modo diverso. E per tutti, la voglia di tornare a vivere al più presto

Il Teatro Massimo con la sua maestosa bellezza e la piazza perennemente gremita di gente, sembra abbandonato secolare bellezza. Nessuno attraversa le sue scale con abiti eleganti e non ci sono schiamazzi e risate felice dei giovani universitari che affollano i locali limitrofi. E la situazione non cambia molto se si percorrono pochi metri e si raggiunge il Teatro Politeama Garibaldi. Sull’asse viaria di via Ruggero Settimo che giunge al salotto palermitano di via della Libertà, si nota solo qualche passante ogni tanto e non manca quasi mai di indossare guanti e mascherina. Sì perché il covid-19 in città fa molta paura, tanto da averla resa totalmente fantasma, al centro come nelle periferie.

Il Coronavirus nella città del mare blu

Mentre il sole arriva superbo a regalare sfumature argentee alle onde del mare, nel capoluogo siciliano sono pochi a uscire e affollano in massa solo i supermercati e le farmacie. Per il resto, il virus fa paura e tanta, anche se, ovviamente, è risultato quasi impensabile rinunciare alle giornate in campagna e all’aperto di Pasqua, Pasquetta e così sarà a maggior ragione anche il 25 aprile e 1 maggio. E, infatti, nel giorno della Resurrezione di Gesù, la città non ha mancato di dare il suo personalissimo spettacolo. Ecco, dunque, che in particolare nel quartiere periferico dello Sperone, diverse famiglie sono state beccate a festeggiare in massa sul tetto di un palazzo che non era nemmeno adibito a terrazza. Senza muretti di sicurezza e in un numero sicuramente superiore a ciò che lo spazio calpestabile poteva contenere. Il risultato è stato quello di sequestro di griglie, cibo e tutto ciò che si trovava nell’area e denunce per gli identificati.

E nelle altre città?

Se a Palermo in linea di massima hanno risposto tutti con grande attenzione alla richiesta di restare a casa, nelle altre città (complici anche le dimensioni) non è sempre così. A Roma, le vie del centro sono deserte ma non troppo. E non tutti si spostano con mascherina e guanti che, del resto, sono obbligatorie soltanto a distanza ravvicinata. Per le feste pasquali, poi, troppe macchine hanno affollato la Pontina anche se resta ancora da chiarire in quanti avessero regolare permetto e fossero in coda per i controlli. Restano comunque in “silenzio” luoghi iconici come il Pantheon, Piazza di Spagna, il Colosseo e tutte le altre meraviglie della Città Eterna non più carichi all’estremo di turisti e cittadini.

Non è diverso a Milano, dove ci si sposta meno ma sicuramente il flusso di gente è superiore a quello di Palermo. E moltissime fabbriche hanno riaperto, col rischio che il contagio non si fermi, proprio al Nord che rimane l’area più colpita dello Stivale.

La Trinacria è un posto particolarmente virtuoso, dunque? Probabilmente qui è la preoccupazione a farla da padrone, ma ogni giorno il sogno di tornare a vivere come prima si fa più grande. Quando sarà possibile?

 

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A Roma come al Polo: l’aperitivo si organizza nell’igloo

A Roma si beve nell’igloo

Aperitivi e cocktail, a Roma, ora si organizzano nell’Igloo garden, un luogo di ritrovo arricchito da “casette ghiacciate” che renderanno persino più piacevole superare il traffico delle gelide serate piovose della Capitale per un attimo di relax. La nuova apertura riguarda l’area di Ponte Milvio e la novità è ospitata nel giardino di Qvinto Lounge Restaurant Café , dove si possono trascorrere ore spensierate con gli amici in igloo per bere qualcosa o per dedicarsi a una food experience particolare. 

Una moda che spopola

Quella degli ambienti “gelati” dove organizzare per il tempo libero è un trend che va molto negli ultimi anni e adesso ancora di più. Arriva dagli Stati Uniti e dal mondo anglosassone e anche da noi è stato apprezzato con entusiasmo. L’Igloo Garden, dunque, è una vera chicca di Tor di Quinto e del parco locale dove si trova la stessa area verde di Qvinto. I suoi 8 igloo di design possono ospitare fino a sei persone per uno e restano aperti tutto il giorno, dalle 9.30 del mattino alle 2 di notte. All’interno di queste “casette” trasparenti riscaldate, con tanto di arredi e decori a tema si può sorseggiare del vero tè inglese o scegliere uno stuzzichino gourmet con annesso drink.

Buon compleanno Hassler: 125 anni festeggiati a Roma con un mega evento

L’Hassler Roma incanta la città con un evento tra lusso e prelibatezze in occasione di un importante anniversario

Un gioco di luci sotto un cielo stellato, mentre turisti e cittadini con il naso all’insù attendevano in trepidante attesa l’arrivo di vip, politici e star del piccolo e grande schermo. L’Hassler, lo storico albergo che tutto il mondo ci invidia ieri sera ha dato spettacolo, per festeggiare un compleanno unico e un evento speciale. Per il brand di Trinità dei Monti era, infatti, il momento di spegnere le sue prime 125 candeline, per il Presidente e General Manager Roberto E. Wirth, invece, il giorno per ricordare i suoi primi 40 anni di carriera con la “donna della sua vita”, non una signora in carne e ossa ma una struttura che richiede attenzioni e cura come poche. Al crepuscolo, sul prospetto immagini della Roma più bella e delle finestre addobbate a festa sono state abilmente ricreate a creare un effetto scenico e luminoso in grado da completare la perfetta cornice di Piazza di Spagna, gioiello speciale della Città Eterna. 

Per il duplice anniversario, l’icona Hassler ha ospitato moltissime personalità e volti noti, da Bruno Vespa a Gianni Alemanno, giusto per citarne un paio, tra finger food di qualità e menù stellato. Del resto, non è un caso se da qui sono passati nomi indelebili come Audrey Hepburn, Lady Diana, Grace Kelly, ma anche Victoria Beckham, George Clooney, Tom Cruise e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Tutti innamorati dell’incredibile hotel in cima alla scalinata di Trinità dei Monti.

La storia e la serata

Ha aperto le porte nel 1893 grazie ad Alberto Hassler e dagli anni Venti appartiene alla famiglia Wirth. Sin da subito è diventato punto di riferimento del turismo di lusso, che nella Capitale quest’anno ha registrato un incremento del 4,5 per cento per un totale di 15milioni di turisti. Nel giorno dell’anniversario la scelta è stata quella di omaggiare la città di Roma, ma anche le origini svizzere del brand, con una delegazione e una proposta culinaria a tema.

Da poco ristrutturato, mantiene un perfetto filo conduttore tra passato, presente e futuro e con le sue 91 camere e suite con vista, tutte arredate e decorate con stili diversi, l’Hassler Roma incontra praticamente il gusto di tutti. Al sesto piano spicca il ristorante panoramico stellato Imàgo condotto abilmente dal pluripremiato chef Francesco Apreda, che ha anche creato il menù per la serata speciale. Un mix tra i classici della cucina dell’Hassler, rivisitati in chiave moderna, come il cocktail di gamberi in patate novelle e la tartina di polenta, gorgonzola e noci insieme alle creazioni che hanno reso il ristorante stellato Imàgo un punto di riferimento indiscusso, come il risotto cacio pepi e sesami e le capesante impanate e tartufo nero. Senza dimenticare alcune specialità svizzere, dalla tipica raclette alla torta grigionese e i dolci creati dalla pastry chef Simona Piga. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rione Ponte e i suoi abitanti: grande successo per la mostra che racconta l’anima di un quartiere

Non poteva che conquistare il quartiere ed incuriosire i visitatori, una mostra in grado di far rivivere il passato attraverso l’arte e il ricordo. Rione Ponte e i suoi abitanti, è stata prorogata fino al prossimo 22 giugno e, probabilmente, è una sorta di progetto pilota che sarà riproposto negli anni con nuova formula ma medesima essenza.

Un piccolo grande evento

Si tratta di una installazione momentanea ad entrata libera, tranne il Museo D’Arte Sacra di San Giovanni dei Fiorentini, dove è richiesta un’offerta minima di tre euro a persona per osservare sia le opere d’arte presenti (attribuite ad artisti come Michelangelo e Zuccari) che i capolavori degli artigiani che hanno fatto la storia del Rione.

Il nome

Deriva da Ponte Sant’Angelo ed è il luogo dove arrivavano i pellegrini pronti a fermarsi al Vaticano. L’economia della zona, di conseguenza, era molto florida e legata particolarmente alla produzione nelle botteghe artistiche presenti, in minore misura, anche oggi. Nel frattempo, furono costruiti grandi palazzi di famiglie aristocratiche e mercantili e la tradizione è proseguita anche durante le due guerre che hanno impoverito e messo a dura prova la resistenza dei residenti.

Con la mostra si scopre il meglio del Rione. Il Museo di Arte Sacra di San Giovanni dei Fiorentini, P.zza dell’Oro 1, presenta la collezione “permanente” (di Giovan Lorenzo Bernini, Michelangelo, Zuccari, Piero da Vinci, ErcoleFerrata, Raffaellino, Giovanni Maria Bottala, Pompeo Batoni edai preziosi reliquiari a braccio e ostensori…) e sono esposte tutte le opere dell’evento, da quelle della Bottega Mortet a quelle di Cristiana Perali, fino al Maestro Ferdinando Codognotto e all’antiquario Comm.re Mario Prili. Ancora, l’Accademia di Costume e di Moda espone sia costumi in stile anni 50 che opere contemporanee e il negozio antiquario di Alessandro Melmeluzzi permette di vedere alcune divise ed oggetti della seconda guerra mondiale. Ancora, Alberto Quadri – Antiquariato. Quadri e Lanzi presenta un’opera lignea da lui realizzata: il modello in scala della Facciata della Chiesa di San Salvatore in Lauro.

Le altre location che hanno fatto parte del progetto nei primi giorni anche l’Oratorio dei Fiorentini (Via Acciaioli 4) dedicato a San Filippo Neri (Parroco e fondatore della Congregazione dell’Oratorio) con le immagini inedite provenienti dall’Archivio storico dei F.lli Alinari e da collezioni private che ripercorrono la storia umana ed artigianale e di questo Rione, l’Oratorio e la Galleria Sinopia di Raffaella Lupi (Via dei Banchi Nuovi 21b).

Gli orari di apertura del museo sono il martedì, mercoledì, giovedi e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il sabato dalle ore 10 alle 13 con chiusura domenica e lunedì.