Hotel Brunelleschi di Firenze: a Natale offerte, nuovi servizi e sorprese

hotel firenze

Un Natale a quattro stelle e un servizio di lusso, adesso così come in tutti i mesi dell’anno. L’Hotel Brunelleschi di Firenze stupisce l’ospite che trova un ambiente elegante ma informale e si sente a casa sua anche lontano dalle quattro pareti domestiche. Una delle ultime proposte, ad esempio, è il servizio Ambassador che garantisce un trattamento Vip altamente personalizzato. Che il cliente sia in giro per lavoro o per vacanza, l’esperienza sarà comunque degna di nota sia prima, che durante che dopo il soggiorno. Il Suite Ambassador è il Signor Paulus Meershoek che è a disposizione per qualunque esigenza accontentabile, quindi molto più che un maggiordomo.

Perché l’hotel Brunelleschi è tanto speciale

hotel brunelleschi

Tanto per cominciare è considerato tra i migliori del mondo e le recensioni positive su guide e magazine si moltiplicano da anni, così come i riconoscimenti. Di recente è stato ristrutturato per regalargli uno stile classico-contemporaneo, con una predominanza di colori chiari e il grigio della pietra, tra pezzi antichi e mobili su misura. Le Suite sono dieci e tutte con vista, alcune sulla cupola del Brunelleschi e sul campanile di Giotto. Alle finestre sete preziose e una Tower Suite in cima alla torre bizantina della Pagliazza inglobata nell’albergo. Nella camera da letto c’è un letto rotondo di 240 cm e finestre panoramiche. Ancora, la Balcony Suite, ha un terrazzino con vista spettacolare sui tetti di Firenze e sulla magnificenza di Palazzo Vecchio.

Il luogo dove sorge è una piazzetta nel centro storico, su Via de’ Calzaiuoli, a pochi passi dal Duomo, Palazzo della Signoria, Galleria degli Uffizi e dalle vie dello shopping. In più, l’ L’Hotel Brunelleschi ingloba nella facciata una torre circolare bizantina del VI secolo e una chiesa medievale.

Le offerte per il Natale

tower suite

Non mancano neppure quelle all’Hotel Brunelleschi con un pacchetto esclusivo per trascorrere questi giorni nella città del giglio. Il tutto tra mercatini, degustazioni e sagre tradizionali che adesso abbondano. L’offerta comprende: uno o più pernottamenti nella tipologia di camera prescelta; prima colazione a buffet negli Storici Saloni Stemma e Liberty; Wi-fi gratuito; utilizzo area fitness; ogni giorno, al Tower Bar, una golosissima tazza di cioccolata calda fondente al 71% servita con torta al cioccolato.

Offerta valida fino al 29 Dicembre 2015

L’Offerta “Natale in hotel” comprende: 

Prezzo a partire da euro 289,00 per un pernottamento in Camera doppia Classic Executive.

I ristoranti

Il Ristorante Santa Elisabetta è il ristorante gourmet dell’hotel. In generale, in città. È tra gli indirizzi più interessanti. L’atmosfera è ricercata così come la cucina dello chef. Per quel che riguarda, invece, l’Osteria della Pagliazza  apre tutti i giorni dalle 12.30 alle 22.30. Situata al pianterreno dell’hotel propone un menu sfizioso di piatti dichiaratamente a base di ingredienti del territorio.

Contatti:

Hotel Brunelleschi

Via de’ Calzaiuoli – Piazza Santa Elisabetta 3 – 50122 Florence

Tel. 055/27370 – Fax 055/219653

e-mail info@hotelbrunelleschi.it – Internet www.hotelbrunelleschi.it

 

 

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Il viaggio da soli comincia leggendo

Recensione e mini analisi di “Come Viaggiare da Soli” di Francesca di Pietro

Erano mesi che dovevo scrivere questo post. Praticamente dalla data del video. Ho aspettato tanto non solo per gli impegni, ma perché già pensavo a questo Natale e ai regali da fare.

Così mi sembra perfetto raccontare cosa penso (non solo) del libro di Francesca Di Pietro: “Come viaggiare da soli” che sarà presentato di nuovo a Roma il 17 dicembre 2015 nel posto più emblematico ed ideale per tale evento: La Libreria del Viaggiatore di via del Pellegrino. Leggete qui perché se non la conoscete.

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Ero stato alla prima presentazione. Quella fatta un po’ di corsa in mezzo alla scorsa torrida estate da Fandango Libri. In cima al post vi è un piccolo sunto in un mio video racconto con gli interventi determinanti dell’amico giromondista Matteo Pennacchi (di Viaggi Giro del Mondo).

Non potevo mancare. Ho rimediato anche la dedica…

Fra tutte le persone che ho conosciuto in viaggio (ovviamente parliamo di quelli di lavoro) Francesca è sicuramente la più affascinante.

Sveglia, colta, bella, intelligente.

Una delle sue ultime avventure è stata la Transiberiana in solitaria. Capite come ci sia della stima. Tanta.

Il suo blog è seguitissimo, dai suoi profili social non si può fare a meno di prendere spunto per qualche discussione, approfondimento, perfino per una sana polemica.

Non a caso ho scelto questo articolo forte, critico, quasi di denuncia, appena dopo averlo visto condiviso per parlare del suo libro, e quindi anche di lei. Cosa che come tutti gli psicologi, detesta particolarmente.

Perché dal libro guida di Francesca ovviamente emerge anche una forma di autoanalisi. Per chi vuole leggere oltre la ricerca dei consigli (utilissimi) per viaggiare in solitudine.

Qui il titolo potrebbe in effetti cambiare. Da “come” a “perché”.

Perché le (ci) piace tanto viaggiare da soli?  

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Ecco qui, inserisco qualche estratto per le mie #paginefuggenti preferite.

“La certezza di assenza di futuro, il vivere giorno per giorno“. E ancora.

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Gran belle pagine. Non c’è che dire. Ebbene, io traduco tutto questo come, voglia di “libertà”. O addirittura “fuga” dal sistema sociale, in cui siamo stati gettati nel bene e nel male.

Da qui la differenza tra viaggiatori e turisti. Di cui spesso parlammo.

Chiaro, non è per forza una negazione o un rifiuto, ma è piuttosto una desiderio di perdersi, e ritrovarsi, e riperdersi. Cambiarsi. Cambiare.

Allora si capisce quanto sia difficile incontrare quella persona che sembra così impossibile da trovare per affrontare insieme una tale necessità.

Il viaggio, facile intuirlo, è vita. E la mia domanda a Francesca rimane perciò sempre questa:

Come si fa a voler viaggiare con gli altri dopo averlo fatto da soli? 

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Se vogliamo il diverso, possiamo accontentarci poi del conflitto che ne uscirà?  Limiteremo la fuga? Il cambiamento?

O meglio ancora: può la donna coraggiosa ed emancipata poi lamentarsi se non le viene riconosciuto un consolatorio stato privilegiato di chi compie il “settle down”?

Ora però stop. Comprate il libro. Regalatelo. E fate le domande direttamente a lei.

Buon Natale